È A poco più di un anno dall’avvio delle indagini, arriva dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, lo stop per il chirurgo bariatrico Stefano Cristiano, indagato dalla Procura sammaritana per omicidio colposo e falso in atto pubblico in relazione a due presunti casi di malasanità.
Le vicende riguardano la 30enne Angela Iannotta, ridotta in fin di vita nel gennaio 2022 dopo due operazioni alla stomaco realizzate da Cristiano con il sistema del bypass gastrico, e salvata dopo tre interventi, e il 69enne Francesco Di Vilio, deceduto dopo un’operazione sempre allo stomaco. Il gip, su richiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere (sostituto Valentina Santoro), ha emesso la misura interdittiva del divieto di esercitare la professione sanitaria per dodici mesi.
Cristiano, nonostante le due indagini e sebbene fosse imputato nel tribunale di Nola per un altro presunto episodio di malasanità (la morte del 29enne Raffaele Arcella, con il processo alle battute finali) ha continuato a lavorare e operare presso la clinica Villa del Sole di Caserta e a Villa Letizia a L’Aquila, dove sono avvenute le operazioni sospette; anche alle due strutture sanitarie è stata inviata la misura cautelare perché rendano effettiva la sospensione di Cristiano.
Dalle indagini realizzate dalla Polizia (Commissariato di Marcianise) è emerso che Cristiano avrebbe alterato la cartella clinica della Iannotta, falsificando la firma della ragazza in calce al consenso per una delle due operazioni subite allo stomaco. Le indagini sugli episodi che hanno coinvolto la Iannotta e Di Vilio sono partite in seguito alle denunce dei familiari delle vittime, assistiti dagli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo.
ansa
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