“Invitiamo i ministri che hanno votato per il nuovo codice degli appalti, che reintroduce il subappalto a cascata, strumento che come già avvenuto in passato comporterà un aumento dell’illegalità nel settore edile, a venire a Caserta e a mettersi scarpe e caschetto per venire con noi almeno una settimana sui cantieri, così capiranno qual è la realtà, e quindi come scrivere le regole”.
E’ la provocazione lanciata dai segretari casertani dei sindacati dei lavoratori edili, ovvero Irene Velotti della Fillea-Cgil di Caserta, e Antonio Cirillo delle Feneal-Uil, che domani si preparano alla manifestazione di Napoli, che inizialmente doveva riguardare solo il superbonus, i cui effetti negativi derivanti dalla modifiche normative hanno portato anche a Caserta a decine di licenziamenti nelle aziende edili, ma che ora inevitabilmente verterà anche sul nuovo codice degli appalti approvato il 28 marzo dal Consiglio dei Ministri, che a detta dei sindacati accrescerà la precarietà lavorativa e l’illegalità nei cantieri.
“Sono gravi le liberalizzazioni previste nel nuovo codice – dicono i sindacalisti – si rischia di riportare indietro il settore che a Caserta faticosamente ha visto rientrare dal sommerso tante imprese”.
La mobilitazione di lavoratori edili proclamata a livello nazionale solo da Cgil e Uil, avverrà in contemporanea a Napoli, Torino, Roma, Palermo e Cagliari. L’obiettivo è chiedere la modifica del decreto sui bonus edili, nel senso di garantire urgentemente lo sblocco dei crediti, dare stabilità alle percentuali di incentivo per i prossimi 10 anni, garantendo la cessione del credito e lo sconto in fattura per gli incapienti (con il 100% dei costi anche tramite recuperi sulla bolletta) e per i redditi medio-bassi (Isee inferiore ai 30 mila euro), per i condomini e per chi vive nelle periferie; i due sindacati chiedono poi un intervento pubblico diretto, anche straordinario, per l’Edilizia Pubblica Residenziale, ed ancora una legge quadro per la rigenerazione urbana, l’obbligo di applicare e rispettare i CCNL Edili in tutti gli appalti di lavori, a partire dagli appalti di lavori pubblici, e il ripristino del divieto di subappalto a cascata”.
ansa
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