“La difesa è ovviamente soddisfatta per la scarcerazione dei propri assistiti e per il loro rientro in Germania.
L’attività difensiva tra il momento dell’arresto e la liberazione ottenuta al Tribunale del Riesame è stata improntata sul chiarimento da parte degli arrestati delle singole posizioni in sede di interrogatorio e sul tentativo di acquisizione di materiale utile come prova a discarico”.
Lo sottolinea Daniele Tuffali, l’avvocato italiano dell’Eintracht Francoforte, e nello specifico anche di tutti e tre i tifosi arrestati e poi scarcerati, in una dichiarazione congiunta insieme con i colleghi che lo hanno coadiuvato nell’attività difensiva, gli avvocati Giovanni Adami e Serena Improta.
“Vi è stata – si evidenzia – la pronta richiesta all’autorità procedente di acquisire le impronte digitali su un bastone il cui porto era addebitato ad uno dei tre tifosi tedeschi per i fatti avvenuti nei pressi dell’hotel Royal Continental, nonchè la richiesta di acquisizione dei video all’interno dell’hotel stesso, dal momento che l’indagato ha, fin da subito, fermamente negato sia di aver mai impugnato alcuna asta di legno sia di aver lanciato alcun oggetto all’indirizzo delle Forze dell’Ordine.
Il tema delle indagini difensive sarà dominante in tutta la prosecuzione del processo per spiegare con chiarezza che i tifosi non residenti nella città di Francoforte potevano acquistare il biglietto, potevano giungere a Napoli ed avevano prenotato sostanzialmente sin dal sorteggio di novembre hotel e mezzi di trasporto. Tutti e tre gli assistiti sono stati, nelle more, raggiunti da Daspo pluriennale emesso dal Questore di Napoli”, conclude la nota congiunta.
ansa
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